AdvExpress 29 giugno 2012
Media classici che grazie alla tecnologia ritrovano una seconda giovinezza; media che perdono utenti, ma crescono in fidelizzazione, mezzi che ampliano il proprio bacino socio- demografico di utenza: alcune delle evidenze che emergono dai nuovi dati dell’Eurisko Media Monitor, relativi al 2011, presentati oggi a Milano da Gfk Eurisko. Nuovi mezzi, nuovo consumatore, nuove modalità di fruizione: questi gli elementi che caratterizzano oggi il panorama della comunicazione, e che interagiscono nella dinamica della multicanalità. Una realtà, questa, da cui oggi chi fa comunicazione non può prescindere, perché va inevitabilmente a influenzare la fruizione di ogni singolo mezzo. Questo l’aspetto è al centro dell’indagine, che grazie all’utilizzo di un meter elettronico multimediale, passivo, personale, portatile, monitora continuativamente l’esposizione a diversi mezzi, dai più tradizionali (radio, tv, cinema, outdoor, stampa quotidiana e periodica) a internet. Nato nel 2006 per rispondere alla domanda degli investitori di conoscere il mix ideale per il proprio target e i propri obiettivi, il Monitor ha utilizzato nel tempo meter sempre più avanzati, l’ultimo dei quali, dotato di Gps, permette di rilevare l’esposizione passiva e oggettiva a tv e radio, grazie alla tecnologia di soundmatching. Analizzando il time budget che si capisce quanto è multimediale ogni segmento: EMM individua 10 stili multimediali diversi e più è multimediale il target, in particolare nel caso della multimedialità iperselettiva, più si riduce il tempo di esposizione per ogni mezzo: dunque, pochissimo tempo per moltissimi mezzi.
Non si può parlare di multimedialità senza considerare i nuovi device digitali che si sono andati affermando (smartphone, tablet, e presto smart tv) e la digitalizzazione che sta interessando gli stessi media classici: dal secondo semestre, Gfk- Eurisko fornirà SmartWorld, come modulo supplementare dell’Eurisko Media Monitor e come approfondimento sulla digital society della ricerca New Media Internet e il quadro mediatico analizzato diventa ancora più multimediale.